Se stai cercando informazioni su come creare un brand da zero, probabilmente ti trovi in uno di questi due casi: o sei un imprenditore che ha già un business avviato con un brand che non lo soddisfa, oppure sei all’inizio del tuo percorso e adesso è venuto il momento di creare il marchio.
Be’ lasciatelo dire fin dall’inizio: creare un brand di successo non è un’impresa semplice. Ma con le strategie giuste e una visione di lungo termine, è certamente possibile.
In questo articolo voglio darti qualche consiglio su come affrontare questo percorso per creare un marchio forte che duri nel tempo.
Un percorso difficile, ti avviso. Ma se hai voglia di lavorare sodo, con impegno e dedizione, se sei disposto a riflettere su chi sei per gli altri e su cosa vuoi ottenere, se credi che sia possibile rinunciare a certe idee o percorsi per aggiustare il tiro del tuo business e andare incontro alla tua clientela, allora posso dirti che puoi farcela alla grande.
Quindi rimbocchiamoci le maniche e creiamo questo brand da zero.
Come creare un brand di successo: partire dalle emozioni
Prima di parlare di come creare un brand, facciamo una breve parentesi e capiamo innanzitutto di cosa si tratta.
Il brand è letteralmente il marchio della tua azienda.
La parola marchio non è scelta a caso. Oltre ad essere una delle traduzioni del termine inglese brand, in italiano significa anche segno indelebile di riconoscimento. Ed è proprio così.
Il brand è il segno di riconoscimento di un’azienda. Nel tempo, però, questo concetto si è ampliato e oggi possiamo dire che ne rappresenta il volto e l'anima.
Quando un consumatore guarda un brand, questo gli suscita delle emozioni. So che può sembrarti strano ma è così e sono certa che anche tu percepisci emozioni diverse davanti a marchi diversi. Vuoi scommettere?
Cosa suscita in te il marchio Mulino Bianco? E se ti cito qualcuno dei loro payoff? “Mangia sano, torna alla natura”, “Un mondo buono”.
Scommetto che ti sembra di sentire sapore di casa, di famiglia, di tradizione e artigianalità, vero?
Che mi dici, invece, se ti mostro questo marchio e questo payoff: “La potenza è nulla senza controllo”.
Come puoi vedere le sensazioni sono diverse. Qui forza, energia, equilibrio, padronanza della propria potenza, sono gli elementi principali.
Questo payoff, che tra l’altro ha compiuto 25 anni, sembra che ci stia dicendo: potenza e controllo sono le due facce della stessa medaglia ed è la capacità di tenere entrambe in equilibrio a rendere unico il prodotto Pirelli.
A questo punto avrai capito che il brand non è soltanto un logo che riporta il nome dell’azienda e una frase da spot pubblicitario.
Il brand identifica l’azienda, suscita emozioni, resta nella memoria perché è facilmente riconoscibile e fidelizza il cliente che lo percepisce come qualcosa di familiare a cui dare fiducia o come qualcosa in cui identificarsi, a cui appartenere.
Per creare un brand vincente, quindi, è necessario mettere in atto una strategia di marketing chiamata branding che può durare anche anni e che fa parte del brand stesso.
Diciamo che il branding è il processo grazie al quale un imprenditore riesce a creare un brand di successo.
Potrai avere un marchio fantastico, un logo dalla forma e dai colori accattivanti, un bellissimo payoff e un nome memorabile ma non riuscirai a farti strada se il tuo marchio non rispecchia la tua azienda, se non riesci a posizionarti nella mente dei tuoi potenziali clienti in maniera univoca, se non c’è brand awareness, se non riesci a veicolare una forte brand identity.
Allo stesso modo, se hai tutto questo ma non riesci a sintetizzarlo in un nome, con un logo e un payoff vincente, allora difficilmente resterai nella mente dei tuoi possibili clienti.
Come abbiamo già detto in passato, se il brand è il volto che identifica l’azienda, il branding ne rappresenta l’anima.
Quindi, per fare una citazione, il brand è nulla senza il branding... e viceversa!
Ma come creare un brand quindi?
Continua a seguirmi e vedremo insieme come creare un marchio partendo da zero, facendo un passo alla volta e cercando di mettere in campo le strategie di marketing giuste, come quella del branding, per avere un risultato che duri nel tempo.
Come creare un brand da zero in due fasi
Probabilmente starai pensando che all’inizio ti ho parlato di un percorso lungo e difficile e ora ti propongo di affrontare solo due fasi.
Attenzione, non sono qui a proporti niente di miracoloso del tipo: “perdi 30 chili in 2 giorni”.
In realtà i passi necessari per aprire un brand sono 6, ma le fasi in cui si può suddividere l’intera operazione sono 2 perché sono convinta che in fondo si tratta di due grandi macro aree. Ma ti assicuro che in ogni step è compreso tutto ciò che ti serve per creare il tuo brand.
La prima fase per aprire un brand è la ricerca.
Devi considerare che ricerca e studio sono alla base di tutto. A chi non sarebbe piaciuto suonare il pianoforte semplicemente sedendosi e muovendo le mani sulla tastiera?
E così funziona anche con il brand. Non puoi farlo senza la fase di ricerca e studio.
La seconda fase invece è la parte creativo-operativa, ovvero quella dove viene materialmente costruito il brand sulla base dell’identità della tua azienda.
Se per esempio hai una piccola azienda e vuoi creare un marchio alimentare certamente l’identità del marchio non può essere la stessa di quella di un’agenzia immobiliare.
Vediamo quindi quali sono gli step all’interno di ciascuna fase, e quali sono le domande che dovrai porti ad ogni gradino.
Prima fase per creare un brand - Ricerca
- Target: chi è la mia clientela potenziale?
- Mercato: com’è il mercato nella mia nicchia? Come posso differenziarmi?
- Concorrenza: che concorrenza c’è? Poca? Molta? Posso competere?
Seconda fase - Brand identity e aspetti creativo-operativi
- Identità: qual è la mia identità? Cosa voglio trasmettere ai miei clienti?
- Aspetti creativo-operativi: scelta del nome, del logo (colori, font, linee) e del tone of voice, cioè il modo in cui vuoi comunicare.
- Aspetti tecnico-legali: registrazione di un marchio, aggiustamenti legali.
Marco Tronchetti Provera, CEO della Pirelli, ha detto:
“La pubblicità è identità. Non è mai la ricerca banale della vendita del prodotto. È cercare di vedere il prodotto all’interno della società, di vedere l’azienda all’interno della società. Il prodotto si evolve se si evolve l’azienda, se si evolvono le persone dell’azienda e per farlo devono vivere nella società, guardando al domani.”
La ricerca e l’identità, quindi, sono le fondamenta del lavoro che andremo a fare. E si tratta appunto anche di ricerca dell’identità stessa.
Se un’azienda si evolve per adattarsi al mercato, ad ogni evoluzione dovrà fare un lavoro di ricerca per ricreare la sua nuova identità
In fondo è anche quello che ha fatto Mulino Bianco.
Ricordi i payoff che ti ho citato all’inizio? Mulino Bianco è passata da “Mangia sano, torna alla natura” a “Un mondo buono”, perché ai tempi del primo slogan si sentiva molto nella società la necessità di ritornare alle cose naturali e semplici.
Il nuovo payoff, quindi, abbandona i concetti fino ad allora utilizzati, come “famiglia”, “focolare” e “ritorno alla natura” e introduce concetti più moderni e tipici di quest’epoca, come “energie rinnovabili” e “sensibilità green”.
L’azienda non avrebbe potuto fare questo passaggio così importante senza:
- una forte componente di ricerca per comprendere la società;
- un grande sforzo identitario per adattare il proprio credo al cambiamento della prima.
Fatta questa premessa per motivare il senso di queste 2 fasi della creazione di un brand, vediamo tutti gli step nel dettaglio.
Fase di ricerca per creare un brand online
La fase di ricerca forse è la più noiosa ma anche la più semplice. Ricordi quando all’inizio ti ho detto che bisogna lavorare sodo ma che se ti impegni ce la farai alla grande? Be’ questo è il momento, qui è facile perdersi e rinunciare oppure essere superficiali per l’ansia di fare in fretta.
Invece la fase di ricerca deve essere quella dove sei più concentrato, razionale e matematico possibile. Rappresenta le fondamenta del tuo brand e tu vuoi una struttura solida.
La fase di ricerca comprende a sua volta 3 step:
Step 1: Definisci il tuo target
Devi rispondere alla domanda: Chi è la mia clientela potenziale?
Che tu abbia un’azienda già avviata o che tu la stia costruendo ora, analizzare la tua clientela reale o potenziale è sempre utile, ed è fondamentale per costruire un brand solido.
Un modello molto utile per farsi un’idea chiara dei nostri potenziali clienti e identificarli in modo approfondito e non superficiale è quello delle Buyer Personas, che ti invito a leggere nel relativo articolo.
Oggi inoltre la tecnologia ci viene incontro e ci consente di arrivare ad un numero di persone analizzabili che prima era impossibile. Il mercato è sui social, quindi per scoprire le tendenze del momento ti basterà fare semplici ricerche sui social network più importanti.
Vendere su Instagram è il trend del momento, quindi prendiamo questo social network come esempio, anche se tutto ciò che diremo vale anche per gli altri social.
Ipotizziamo che tu voglia vendere, online o in un negozio fisico, prodotti artigianali come candele, accessori fatti a maglia, saponi e così via, oppure che tu abbia un’attività già avviata, ad esempio di vendita di mobili.
Qualunque sia lo scenario, hai deciso di dare una spinta in più al tuo business creando un buon marchio.
Attraverso gli hashtag su Instagram puoi risalire ai gusti delle persone, puoi vedere i loro commenti sui prodotti simili al tuo, visualizzare le pagine che la tua potenziale clientela segue e fare un’analisi su quello che manca o che può essere migliorato.
Dai commenti puoi risalire alle necessità dei clienti. Nel caso della vendita di mobili, per esempio, possiamo dedurre che per la clientela è importante che i mobili siano solidi per essere vissuti in famiglia in piena libertà. Per capirci meglio dai un’occhiata all'esempio di Mobili Fiver.
Io ho immaginato bambini scalmanati che si divertono in famiglia tutti insieme intorno ad un tavolo. Se fossi l’acquirente di quel tavolo, cosa vorresti per i tuoi figli e per la tua famiglia?
Questo è soltanto un esempio, chiaramente questo tipo di lavoro va fatto per diversi follower o diversi competitor così da avere un’idea sempre più chiara di ciò che il mercato vuole.
A questo punto, sulla base di quanto abbiamo appreso da questa prima ricerca, ricaviamo qualche parola chiave.
Io direi “qualità” e “customer care”.
Queste saranno le parole chiave legate alla tua potenziale clientela e che andranno ad influenzare la tua identità.
Step 2: Studia il mercato
Rispondi alla domanda: com’è il mercato della mia nicchia? Come posso differenziarmi?
Dai un’occhiata agli hashtag utilizzati. Che immagini ti trasmettono? Il tuo competitor parla di made in Italy, di stile, e usa espressioni come “casa dolce casa”.
A questo punto non ti resta che imparare dagli altri e cercare di fare qualcosa per differenziarti. Potresti pensare di aggiungere elementi che facciano riferimento a prodotti eco-friendly, o che richiamino l’immagine di calore familiare, o l’idea di qualità e resistenza.
Qui la scelta è tua e sta a te decidere che orientamento prendere, sempre sulla base delle tue osservazioni.
Come parole chiave io ho scelto: “made in Italy”.
E come elemento che potresti prendere in considerazione per caratterizzarti potresti utilizzare qualità e resistenza che, come abbiamo visto, è ciò che richiede la clientela.
E come elemento differenziante, perché non puntare sulla possibilità di personalizzare i mobili? Qualcosa che certamente i grandi produttori, o chi produce all’estero, non possono fare.
Step 3: Analizza la concorrenza
Quanta ce n’è, poca, molta? Posso competere?
Questo è un altro elemento importante da prendere in considerazione. È chiaro che non puoi competere con i grandi produttori di mobili. Non da subito, almeno. Sarebbe disastroso per un piccolo imprenditore cercare di competere con Ikea.
Però puoi innanzitutto imparare da loro e in secondo luogo puoi metterti al passo con competitor un po’ più “piccoli”.
Se ad esempio ci sono molti marketer di mobili nuovi o usati che riempiono la rete, allora forse è il caso di cambiare nicchia o di trovare il modo di differenziarti ancora di più.
Potresti specializzarti nella produzione di mobili in uno specifico settore o creando qualcosa di artistico o particolarmente moderno.
Io scelgo, come anticipato prima, la parola chiave “personalizzazione”.
La fase di partenza fondamentale, comunque, è un’analisi dei competitor completa, che puoi fare utilizzando gli strumenti di cui abbiamo parlato nell’articolo relativo.
Quindi, arrivati a questo punto, abbiamo un’idea chiara di cosa vuole il cliente, di come sia il mercato e di come si muova la concorrenza. Vediamo che parole chiave abbiamo tirato fuori per creare il brand per il tuo negozio online di mobili.
Parole chiave:
- qualità;
- customer care;
- made in Italy;
- personalizzazione.
Fase due - Brand identity e aspetti creativo-operativi
Step 4: Definisci l’identità del brand
Qual è la mia identità? Cosa voglio trasmettere ai miei clienti?
Ancora una volta dovrai rimboccarti le maniche perché questa è la delicata fase dove, sulla base dei dati raccolti finora, andiamo a creare l’identità del tuo brand per poi passare praticamente alla scelta del nome e alla creazione del logo.
Le parole chiave che abbiamo trovato, osservando i tuoi competitors e i gusti dei tuoi clienti, andranno a delineare l'identità del tuo brand.
Quello che dovranno vedere i tuoi clienti quando guarderanno il tuo marchio sarà un’azienda affidabile, con dei prodotti di qualità made in Italy, con un ottimo servizio clienti e possibilità di personalizzazione.
Come creare un brand con un’identità definita quindi?
Ti consiglio di ricorrere al Vision & Mission Statement: un documento riassuntivo ma approfondito in cui esplicitare verbalmente quella che è la visione del tuo brand (come vede il mondo, la sua identità) e la sua missione (cosa vuole ottenere, qual è lo scopo ultimo della sua esistenza).
Sembra un esercizio un po’ vago e campato per aria ma credimi: se non hai ben chiari questi aspetti, si vede. E il tuo marchio non potrà mai ambire a diventare brand.
Adesso però passiamo alla vera e propria creazione del marchio in tutti i suoi aspetti creativo-operativi.
Step 5: Scegli gli elementi distintivi per creare il brand
Quali sono il nome, il logo e il tone of voice del mio brand?
Siamo in dirittura d’arrivo. Non ci resta che pensare ad un nome e poi al logo del tuo marchio, nonché alla sua registrazione legale.
Ma come creare il nome di un brand?
Certamente non è una cosa semplice: devi trovare un nome che sia evocativo rispetto a quanto identificato finora, possibilmente che sia anche SEO-friendly, ma pure smart. Insomma... mica facile!
Ma fortunatamente abbiamo uno strumento che ci viene in aiuto.
Con un generatore di nomi puoi inserire la categoria del tuo prodotto, ad esempio “arredamento”, e ti verranno proposti una serie di nomi possibili.
A questo punto non ti resta che scegliere quello che più si addice alla tua azienda, o personalizzarlo e modificarlo in base all’ispirazione che sicuramente ti sarà arrivata con questo tool. La scelta ovviamente dovrà essere sempre guidata dalle parole chiave che delineano la tua brand identity.
Aspetta, non è finita. Per creare un negozio online hai bisogno di un sito, ovviamente. E quindi il tuo nome dovrà anche corrispondere a un dominio libero!
Per fortuna anche qui sarà tutto molto semplice. Ti basterà fare una ricerca per la verifica dei domini su Shopify, inserendo il nome che hai scelto.
Se il dominio è disponibile sei a posto, ti basterà proseguire e avrai creato il nome del tuo brand e anche il tuo sito in pochi minuti!
Adesso concentriamoci sul logo. Ricorda che deve rispecchiare la tua azienda nel font, nelle linee e nei colori e per farlo, ancora una volta, hai bisogno delle parole chiave che abbiamo scelto come linee guida.
Fortunatamente anche questa volta abbiamo un piccolo aiutino, offerto gratuitamente da Shopify, che si chiama Hatchful.
È un logo maker che, inserendo la categoria, lo stile che vuoi adottare e il nome dell’azienda, ti consente di creare un logo in pochi secondi.
Nel selezionare lo stile ho scelto “affidabile” ritenendolo più rispondente ai concetti di qualità, customer care e made in Italy. Questo è ovviamente il logo grezzo e puoi sbizzarrirti cambiando i colori e il font.
Riguardo al payoff ricorda che dovrà sintetizzare l’essenza della tua azienda e dovrà essere semplice da capire e da ricordare.
Per fortuna anche in questo caso abbiamo un piccolo supporto grazie ai generatori di slogan. Questo strumento qui è solo in inglese ma può comunque esserti utile per trovare ispirazione, e anche se non è adatto per un brand che voglia puntare sul made in Italy come quello del nostro esempio, considera che anche un payoff in inglese può stare bene.
Infine, dovrai dedicare qualche considerazione al tone of voice del tuo brand, ovvero quello che potremmo definire il suo stile comunicativo. Dovrai quindi rispondere alle seguenti domande:
- Come “parla”? È amichevole o formale? È ironico o serio?
- Dove “vive”? Che strumenti usa per interagire con il pubblico? Su quali social è presente? Quali altri canali presidia?
Step 6. Definisci gli aspetti legali e acquista il marchio
Come tutelo il mio brand? Come evito di copiare/essere copiato?
Ci siamo quasi! Ormai il tuo brand è pronto a tutti gli effetti, sia negli aspetti soft (quelli identitari) che in quelli hard (gli elementi grafici e testuali che lo caratterizzano).
Prima di iniziare a comunicarlo e far conoscere il tuo capolavoro al mondo però c’è un altro aspetto importante da considerare: quello legale.
Questo comprende a sua volta due elementi: l’apertura di un’azienda o di partita IVA per operare regolarmente, e la registrazione del marchio.
Per la tutela del tuo marchio, ovvero perché non venga copiato (o non sia tu stesso accusato di averlo copiato!) dovrai registrarlo legalmente. Hai presente il simbolino © accanto ai nomi dei brand? Ecco.
Come creare un marchio e registrarlo
La creazione ufficiale di un marchio, ovvero la sua registrazione, può essere fatta a livello solo italiano, europeo o mondiale.
Paradossalmente quella a livello solo Italia è la più complessa, mentre per registrare un marchio in Europa o nel mondo ti basta andare sul sito dell’EUIPO, ovvero l’ufficio dell’UE per la proprietà intellettuale.
La registrazione è abbastanza veloce, ti guida attraverso le varie fasi e le necessità di scelta fino al pagamento finale. Considera però che una volta completata dura 10 anni e non è modificabile se non con svariate difficoltà, quindi può essere utile avvalersi di un legale esperto in questo ambito (ci sono tanti studi che si dedicano solo a questo).
Una volta registrato il tuo marchio comunque sarai protetto per un decennio da qualsiasi rischio che lo riguarda.
Complimenti! Ce l’hai fatta, hai creato il tuo brand seguendo la domanda del mercato, analizzando i tuoi competitors, cercando di migliorare e differenziarti e occupandoti di tutti gli aspetti creativi, operativi e legali. Ottimo lavoro!
Quanto costa creare un brand
Immagino che dopo tutto quello che abbiamo detto finora tu ti stia chiedendo: quanto costa creare un brand?
La risposta è: dipende. Dipende se vuoi fare tutto da solo come abbiamo fatto in questo articolo, partendo da zero per finire con il payoff, o se vuoi affidarti ad un professionista.
Poi c’è da distinguere tra varie voci di costo: c’è quella legale, quella legata al marketing, quella per la creazione di un sito web, quella per la parte grafica.
In particolare per quest’ultima, se scegli di affidare tutto ad un professionista puoi partire da una cifra tra i 180 e i 500 Euro. Ma i prezzi sono decisamente più alti se decidi di affidargli il processo completo della brand identity.
Se invece vuoi lanciarti e fare tutto da solo la risposta è... zero. O poco più. Però ci vorrà tempo, tanto tempo, e studio. Tanto studio.
Entrambe le fasi che ti ho descritto sono percorribili ad un costo davvero irrisorio se non pari a zero per l’imprenditore che abbia tempo e competenze per riuscirci.
Avrai sicuramente bisogno di una buona connessione ad internet, di un computer e di un luogo dove poter lavorare in tranquillità e fare le tue ricerche e le tue analisi di mercato.
Se decidi di aprire un negozio online con Shopify puoi partire da 29 Euro/mese e i primi 14 giorni sono gratis.
In termini di impegno e di tempo, invece, il valore è molto più alto. Come ti dicevo all’inizio di questo articolo, dovrai lavorare sodo ma sono certa che alla fine i risultati si vedranno.
Registrare un marchio quanto costa?
La registrazione di un marchio, come dicevamo, è importantissima per difendersi dai continui tentativi di contraffazione che avvengono in Italia e soprattutto all’estero.
Per questo motivo il costo della registrazione va visto come un investimento di lungo termine (anche perché dura 10 anni) piuttosto che come una spesa.
La registrazione di un marchio dipende dal numero di classi merceologiche in cui viene inserito, dai Paesi per cui si desidera avere copertura, etc.
Gli importi si aggirano sui 100 Euro per un marchio registrato in Italia in un’unica categoria merceologica, mentre sale a 1.000 Euro circa se valido anche in tutta l'Unione Europea.
Come lanciare un brand: comunicazione
Un brand appena nato ha bisogno di una sola cosa: clienti. Ma dove trovarli se nessuno lo conosce?
Sembra un’impresa impossibile ma proprio per questo motivo esiste il concetto di “lancio del brand”.
Lanciare un brand significa utilizzare ogni mezzo possibile per renderlo noto e influenzare le scelte del pubblico.
L’advertising, ad esempio, è uno di questi mezzi. La pubblicità arriva attraverso tutti i media di massa come televisione, radio, stampa e ovviamente internet.
Quest’ultimo è sicuramente quello su cui puntare per lanciare il tuo brand con alta efficacia ma basso costo: puoi investire sulle Facebook ads, Google Ads, Instagram Ads, native advertising. Ma ci sono anche tante altre possibilità di farti conoscere, come l’influencer marketing o l’attività SEO.
Molti di questi strumenti per pubblicizzarsi possono anche essere gratuiti, come il social media management.
Promuoversi sui social network come Instagram richiede soltanto un po’ di inventiva, in fondo pubblicare post con hashtag e stories non è difficile.
Un po’ più complessi sono i reels ma ti assicuro che sono l’asso nella manica di molte aziende in termini di advertising e rappresentano la comunicazione del domani.
Conclusioni sul creare un brand vincente
Ormai è chiaro: creare un brand non è una passeggiata, non a caso ci si rivolge spesso a professionisti per farlo, almeno in alcune parti.
Se però hai voglia di fare e vuoi cimentarti da solo in questa avventura questa è una strada che puoi percorrere: due fasi e 6 passaggi totali per creare il tuo brand da zero. Del resto non saresti il primo che ha iniziato da solo e poi è diventato grande.
Chi può dirlo!
Se ti va di farmi sapere com’è andata, come sempre, non hai che da scrivere qui sotto nei commenti.
Buon lavoro!