Cosa si intende per design thinking?
Se ti sei trovato in difficoltà per risolvere un problema riguardante la tua azienda allora questo articolo rivoluzionerà il tuo modo di fare business.
Gestire un business non è una passeggiata, su questo siamo tutti d’accordo. Oltre a tutti i problemi e gli inconvenienti che possono derivare dalle operazioni “normali”, gli imprenditori come te devono tener conto anche dell’evoluzione dell’industria.
Il mondo intero è in continuo cambiamento, in continua evoluzione, e la velocità è oggi più rapida che mai.
Una delle conseguenze di tutti questi cambiamenti, ma soprattutto di quelli tecnologici, è che le persone, le comunità e le organizzazioni sono interconnesse come mai prima d’ora. Grazie all’avvento di Internet siamo sempre più vicini, e le distanze diventano quasi impercettibili. Di conseguenza, parliamo di più, ci confrontiamo di più, e ci aspettiamo di più dagli altri.
Quindi non solo devi saper gestire il tuo business nel migliore dei modi, devi anche essere in grado di restare al passo con la domanda dei tuoi clienti sempre più esigenti.
Come fare? Dovresti trovare un nuovo modo di approcciare la tua nicchia di mercato, un modo che sia smart, umano, culturale, sociale e flessibile, che ti permetta di innovare ogni area di tua competenza.
Sembra impossibile?
La soluzione che cerchi potrebbe essere proprio il design thinking.
Design thinking: cos’è
Potremmo definire il design thinking come un modo per risolvere problemi complessi in modo creativo. Si tratta di un metodo per trovare il giusto equilibrio tra business e design, tra intuizione e logica, tra gioco e formalità.
Quando parliamo di design thinking stiamo parlando di innovazione strategica, di flessibilità cognitiva, della capacità di adattare il processo aziendale a qualunque sfida.
Design thinking: definizione
È un processo finalizzato a trovare soluzioni creative a problemi reali, incentrato sul fruitore finale e su i suoi bisogni.
Nella sua definizione più semplicistica, il design thinking è quel processo che trasforma gli imprenditori in designer e i designer in imprenditori, utilizzando post-it colorati, bullet journal, mappe mentali e qualunque altra rappresentazione che semplifichi sistemi ed esperienze complesse.
Un processo basato sull’attenta ricerca e analisi delle esigenze del cliente, finalizzato alla realizzazione di prodotti o servizi desiderabili e utilizzando strumenti di progettazione innovativi e creativi.
Il design thinking ribalta il classico triangolo tipico delle business school, e mette al vertice le persone.
Ma il design thinking serve davvero?
Il design è in qualche modo sempre stato collegato a un futuro migliore o, per meglio dire, migliorato. Perché non applicare lo stesso concetto anche al business?
Il design thinking è un approccio naturale che permette di migliorare ed esaltare le tecniche, i comportamenti e le abilità già esistenti. Non si tratta dell’opposto del pensiero analitico, non mira a screditare l’analisi dei dati.
È un nuovo, diverso, alternativo metodo di analisi, che si concentra sulle forme, sui comportamenti e sulle interazioni umane prima di tutto il resto.
Ecco alcuni dei fattori che il design thinking analizza:
- Come un prodotto o servizio vive all’interno di un ecosistema.
- Come interagiscono le persone con quel prodotto o servizio.
- Che relazioni esistono tra i diversi elementi dell’ecosistema.
- Quali altri ecosistemi esistono.
- Come si possono ottenere nuovi dati, analizzando in modo diverso gli eventi all’interno degli ecosistemi.
- Quali sono i modelli di comportamento.
Se ti stai chiedendo se serve davvero, pensa alla tua esperienza di imprenditore. Quante volte ti è capitato di trovarti bloccato davanti a un problema? Quante volte pur ricorrendo all’analisi swot non hai avuto la più pallida idea di come risolvere una situazione?
Ora chiediti quanto tempo e risorse hai sprecato nel cercare di venirne fuori. Ricordi quella sensazione? Il design thinking serve proprio a evitare di ritrovarti senza alternative o, peggio ancora, a evitare di fare scelte sbagliate.
Ribaltando la classica visione del business, e di conseguenza dei relativi problemi, il design thinking ti permette di trovare idee innovative (o alla meno peggio soluzioni efficaci) per risolvere quei problemi.
Design thinking process in 5 fasi
Il design thinking è una metodologia costruita su un processo di progettazione per la risoluzione creativa di problemi. È per questo che si parla di design thinking process. Fatte salve alcune varianti, possiamo ridurre a cinque le fasi fondamentali di questo processo.
Design thinking - Fasi
Come ti avevo già anticipato all’inizio di questo articolo, gestire un business non è una passeggiata. Ma seguendo passo passo tutte le fasi necessarie per realizzare una buona metodologia di design thinking, ben presto comincerai a vedere i primi risultati, e ciò che all’inizio sembrava difficile diventerà un nuovo modo di pensare e affrontare la vita.
Allora, sei pronto per fare un altro passo avanti? Andiamo a vedere insieme quali sono le fasi del design thinking.
Fase 1. L’importanza di empatizzare nel thinking design
Nella prima fase di questo approccio dovresti cercare di ottenere una comprensione empatica del problema che stai cercando di risolvere.
In pratica, la prima cosa che devi fare è metterti nei panni dei tuoi utenti. L’empatia è un’abilità umanocentrica fondamentale nel processo del design thinking, perché ti permette di mettere da parte le tue idee e il tuo modo di leggere la realtà e di concentrarti sull’esperienza dei tuoi clienti.
Non solo, ti permette di concentrarti sui loro bisogni, mettendo le tue persone al primo posto.
Fase 2. Definire gli obiettivi con il design thinking
Quali sono i bisogni e i problemi che hai individuato nella prima fase? Dopo aver empatizzato con i tuoi clienti, è il momento di analizzare tutte le informazioni raccolte.
Analizzare le tue osservazioni ti permetterà di individuare i problemi principali. Una buona idea può essere quella di utilizzare le buyer personas per assicurarti di mantenere un approccio umanocentrico prima di procedere con la fase successiva.
Fase 3. Ideare
Ora sei pronto per spremerti le meningi e dare spazio alla tua creatività. Le due fasi precedenti ti hanno permesso di acquisire una solida base, e ora puoi iniziare a pensare fuori dagli schemi.
Cerca modi alternativi ed efficaci per analizzare i problemi e trova soluzioni innovative per risolverli: una buona tecnica da utilizzare a questo scopo può essere quella del brainstorming.
Fase 4. Prototipare
Inizia a creare delle soluzioni. Se fino ad ora ti sei limitato a pensare, ora è il momento di passare all’azione.
L’obiettivo di questa fase è identificare le soluzioni migliori per ogni problema. Un ottimo modo per farlo è partire da versioni ridotte e semplificate del tuo prodotto o servizio, e utilizzare queste versioni per analizzare le idee che hai generato.
Fase 5. L’ultima fase del design thinking process: testare
L’ultima fase è quella cruciale. Devi testare le soluzioni che hai ideato, per verificare che siano effettivamente in grado di risolvere il problema nel modo migliore.
Attenzione: questa non deve necessariamente essere la fase conclusiva del processo del design thinking. Ricorda che si tratta di un metodo iterativo, il che vuol dire che una delle soluzioni trovate potrebbe portarti a ridefinire uno o più problemi, o ad analizzarli da un nuovo punto di vista. La creatività non ha confini.
Infine, non vedere queste fasi come un processo consequenziale. Nonostante possano essere estremamente efficaci se seguite dalla prima all’ultima, non è detto che questo sia il modo migliore per il tuo business.
Cerca di fare tuo il design thinking, e applicalo come meglio credi alla gestione del tuo business.
Perché il design thinking? Quali sono i benefici?
Il design thinking è utile fondamentalmente per quattro motivi: migliorare la capacità decisionale e le relazioni interne, ridurre i costi e orientarsi al cambiamento e all’innovazione.
- Capacità decisionale migliorata e maggiore coinvolgimento del team aziendale e della clientela. Una maggiore apertura mentale amplia la gamma delle soluzioni adottabili, ottenute con il coinvolgimento del proprio team e il sostegno della propria clientela.
- Miglioramento delle relazioni interne. Il coinvolgimento del team nella fase di ricerca, sperimentazione e infine in quella decisionale migliora i rapporti aziendali interni, creando una squadra unita e orientata al raggiungimento del risultato in tempi rapidi.
- Riduzione dei costi. Il miglioramento dei processi aziendali, grazie ad un monitoraggio costante e alla correzione delle disfunzionalità, porterà nel tempo ad una notevole riduzione dei costi.
- Orientamento al cambiamento e all’innovazione. Un’azienda che non si rinnova è destinata a finire. Il design thinking modifica il mindset aziendale che sarà libero da preconcetti e improntato al rinnovamento.
Se eseguito in modo corretto, il design thinking è un’integrazione che creerà un equilibrio altamente produttivo tra un approccio di gestione aziendale più tradizionale e un approccio di design.
L’obiettivo non è quindi quello di screditare il metodo tradizionale, ma di lasciare che i due approcci si migliorino e si complementino l’un l’altro.
D’altronde, in qualunque azienda, adottare più approcci multidisciplinari permette di colmare lacune e di gestire il business in modo più completo ed efficiente.
Ecco perché ogni buon leader dovrebbe essere un design thinker e un innovation designer, e perché non si può parlare di imprenditoria nel 2021 senza includere l’approccio del design thinking.
Risolvere i problemi aziendali con il design thinking
Perché i leader del futuro devono essere dei design thinker?
Perché i complessi problemi aziendali che continuano a nascere devono essere risolti da leader in grado di gestire il cambiamento, di reinventare i classici modelli aziendali più rapidamente rispetto ai competitor, e di gestire il cambiamento senza perdere di vista la crescita.
L’adattabilità di un business a questi requisiti dipende dal modo in cui vengono gestite le sfide e i problemi.
Il design thinking è un processo che ti permetterà di affrontare i problemi con empatia e creatività, e ti permetterà di prevedere il futuro mettendo sempre i tuoi clienti al centro dell’attenzione.
Vediamo quindi degli esempi di design thinking applicato a delle specifiche sfide aziendali.
Design Thinking: esempi pratici e casi studio
Abbiamo detto che il design thinking è un processo in grado di generare idee innovative e creative per risolvere problemi reali appartenenti ad una categoria di persone.
Facciamo un’ipotesi.
Sei un imprenditore e con la tua azienda ti occupi di creare prodotti e servizi a sostegno delle fasce più deboli, in questo caso di anziani con difficoltà deambulatorie.
Ricordi le 5 fasi? Il primo passo è l’empatia che dovrai utilizzare nella parte di ascolto per definire il problema.
In questa fase, in collaborazione con il tuo team aziendale, comprendi che il problema di questa categoria di persone non è tanto l’indipendenza e la libertà di poter uscire e fare la spesa quanto il desiderio di restare in contatto con il mondo esterno.
Stabilito quindi qual è il problema reale bisogna pensare ad una soluzione, per poi concretizzarla in un prototipo di prodotto o servizio che sarà offerto a quella categoria di persone.
Nel tuo caso potresti prevedere delle soluzioni digitali per mettere in comunicazione gli anziani con il mondo esterno.
Si potrebbe pensare a prodotti realizzati appositamente per quella categoria, come tablet semplificati con caratteri di grandi dimensioni, device per la realtà aumentata o a un servizio di fornitura di lezioni di informatica per avere un primo approccio con questi strumenti.
Quello che ti ho appena descritto è un breve esempio che può aiutarti a capire meglio il design thinking cosa è e come può essere sviluppato (vedi il video sotto).
Esistono però anche numerosi casi studio concreti di grandi aziende che hanno ottenuto ottimi risultati. Vediamone qualcuno più da vicino.
L’esempio di design thinking di Airbnb
Ti ho parlato di grandi aziende che hanno ottenuto grandi risultati con il thinking design, be’ il caso di Airbnb è uno degli esempi più famosi perché questa nuova metodologia ha salvato la start up dalla bancarotta in pochissimo tempo.
Nel 2009 Airbnb non viveva un periodo florido, anzi, era una start up in bancarotta. Finalmente uno dei fondatori, cercando di capire quale fosse il problema, si accorse che le immagini degli appartamenti contenute negli annunci erano davvero di qualità molto bassa.
Gli utenti scattavano foto con lo smartphone (tieni presente che parliamo di smartphone del 2009) dalle inquadrature e qualità scadenti, e non ritraevano tutti gli ambienti degli appartamenti, pertanto nessuno era invogliato ad affittare un immobile attraverso quella piattaforma.
La soluzione, applicando le regole del design thinking, fu quella di mettere il cliente al centro del processo. Noleggiando una fotocamera e affiancando i propri clienti nella creazione degli annunci, in una settimana i fondatori di Airbnb videro salire il loro fatturato.
Il design thinking della Bank of America
All’inizio degli anni 2000 la BoA (Bank of America) commissionò alla famosa agenzia di design thinking IDEO il difficile compito di aumentare i loro clienti. Il target era donne e madri di 50 anni circa.
Quello che per chiunque poteva rappresentare una richiesta assurda, per i design thinker della IDEO fu soltanto una delle tante sfide.
Da un’analisi di mercato eseguita su un campione di donne, avevano appreso dati interessanti:
- la maggior parte delle famiglie affidava alla donna l’economia domestica;
- un sottogruppo di questo campione era costituito da madri single che teneva meticolosamente traccia delle spese per poter arrivare a fine mese.
Nella fase di analisi, quella di empatizzazione quindi, è emerso che la maggioranza di queste donne, nell'elencare tutte le spese di casa giorno per giorno, avevano la tendenza ad arrotondare per eccesso.
Per cui una fattura di 50,75 dollari veniva arrotondata a 51. Questo comportava che a fine mese si ritrovavano con un piccolo capitale non previsto.
È nata così l’idea Keep The Change, “tieni il resto”, ovvero un servizio telematico che arrotonda per eccesso tutti gli acquisti effettuati con una carta di debito. I centesimi derivati da questo arrotondamento venivano caricati su un conto di risparmio della Bank of America.
Per testare l’idea, nella fase di prototipazione il team IDEO ha creato un video e ha effettuato alcuni sondaggi, che hanno dato esito positivo.
Il risultato finale è stato che in tre mesi il programma Keep The Change ha attratto più di un milione di clienti e il 20% di questi erano nuovi clienti. Questo significa 200.000 nuovi clienti in soli tre mesi.
Il design thinking in campo medico
Un altro caso scuola di design thinking molto interessante è rappresentato dall’ospedale oculistico di Rotterdam che, da luogo triste e spaventoso per pazienti con problemi di vista, si è trasformato in un luogo confortevole e luminoso.
Dai sondaggi effettuati durante la fase di empatizzazione è emerso che il sentimento più diffuso tra i pazienti era la paura di diventare ciechi.
Individuato il problema, l’obiettivo della direzione ospedaliera era diventato ridurre le paure dei propri pazienti.
Pertanto nella fase di ideazione sono state elaborate diverse soluzioni, tutte testate sul campo. Ciò è stato possibile grazie all’utilizzo di strategie che permettevano di agire in economia, ad esempio convocando consulenti esterni, progettisti, designer emergenti che vedevano in un incarico da un cliente importante come un ospedale, un’occasione per acquisire esperienza e popolarità.
I cambiamenti effettuati sono stati numerosi, in particolare nel reparto pediatrico, dove ai pazienti più piccoli, prima del ricovero, sono state inviate magliette con la stampa di un particolare animale. Durante le visite gli oculisti indossavano un distintivo ritraente lo stesso animale e questo gli consentiva di stabilire una connessione immediata con il bambino.
Il rinnovamento degli interni dell’ospedale inoltre è diventato più accogliente e luminoso, prevedendo degli spazi ricreativi, i trampolini per i più piccoli ai banchi di accettazione in modo che potessero guardare il personale negli occhi, etc. Sono tutte innovazioni creative che hanno portato all’ospedale un aumento dei pazienti e un alto punteggio di gradimento nei sondaggi.
Certo, non tutte le idee sono andate a buon fine, come quella di prelevare i pazienti in taxi, che non ha ottenuto successo ed è stata rivista; ma per il resto il design thinking ha reso addirittura più breve la degenza dei pazienti, che secondo le statistiche sono guariti più velocemente.
Applicazione del design thinking ai vari aspetti aziendali
Vediamo ora nel concreto quali sono le applicazioni che il thinking design può avere nelle aziende grandi e piccole.
La crescita aziendale con il design thinking
La crescita è l’essenza dell’imprenditoria, aziendale e personale. Ogni crescita ha bisogno di una strategia, e ogni strategia ha bisogno di una storia.
Ecco perché l’approccio del design thinking alla crescita aziendale è quello dello storytelling.
Perché proprio lo storytelling?
Perché le persone che praticano il design thinking in modo efficace sono curiose, hanno una fervida immaginazione, sono persone che amano scoprire le storie e raccontarle.
Cosa vuol dire tutto questo in un contesto aziendale? Si tratta di applicare il design thinking per inquadrare il passato, presente e futuro dell’organizzazione, per evidenziare i problemi, i bisogni e i desideri del business, utilizzando una narrativa che permetta alle persone di comprendere e di entrare in contatto con l’azienda.
Quindi, come raccontare una storia che ispiri tutti, dal consiglio di amministrazione all’ultimo arrivato?
- Rendila collaborativa, includi tutti, dagli azionisti ai dipendenti.
- Fa che sia coinvolgente (dimentica PowerPoint e pensa piuttosto ai video).
- Cerca di strutturla in modo logico, così che tutti possano seguirla facilmente.
- Rendila accattivante, pensa a come storyteller come Steve Jobs catturano l’attenzione.
- Alle persone piacciono le cose che possono toccare con mano, fa’ che sia tangibile.
- Permetti al tuo pubblico di lasciarsi coinvolgere, rendila divertente.
- Includi un futuro ideale ma plausibile, che sia reale, quindi, ma non troppo!
Sviluppare la capacità di previsione
Fare business vuol dire trovare l’equilibrio tra la possibilità di modificare e influenzare l’ambiente esterno e la capacità di prevedere il futuro di quell’ambiente, in base alla complessità e alla velocità con cui si modifica.
Il design thinking ovvia a questo problema con la previsione strategica.
Secondo l’approccio del design thinking, infatti, il futuro emergerà da un flusso costante di decisioni, strategie e impegni che vengono presi nel presente, con la più grande quantità possibile di saggezza e di comprensione dei rischi.
Perché i business hanno bisogno della previsione strategica?
- Per prevedere e pianificare, per proteggersi dagli imprevisti.
- Per stabilire e mantenere il vantaggio competitivo.
- Per influenzare e supportare l’innovazione.
- Per sviluppare la propria abilità di identificare le opportunità e trasformarle in successo.
Il cambiamento con il design thinking
Come abbiamo detto all’inizio dell’articolo, tutto il mondo è in continuo cambiamento ed evoluzione e le aziende non sono da meno.
Il cambiamento è alla vera base della leadership, e i leader devono essere in grado di comprendere il cambiamento in ogni suo aspetto per poter agire nel migliore dei modi.
L’approccio del design thinking al cambiamento è quello della percezione, o produzione di senso.
Il design thinking implementa una vasta gamma di “sensi” per identificare, raccogliere e interpretare le situazioni in perenne mutamento.
Quindi, come può un business “riprogrammarsi” per incorporare la capacità di produrre senso?
- Migliorare i sensi per aumentare l’agilità.
- Raccogliere dati reali.
- Creare capacità percettive.
- Coltivare rapporti con professionisti e reti sociali esterne.
- Sfruttare i social media.
Si tratta in pratica di definire il modo migliore in cui il tuo business può identificare, organizzare e assegnare diverse priorità a tutte le informazioni disponibili.
La rilevanza del proprio brand nel mercato
Tutti i brand devono essere considerati rilevanti all’interno del proprio settore.
Grazie all’innovazione, i business possono superare i loro competitor e renderli virtualmente irrilevanti agli occhi dei consumatori. Non si tratta di preferire un brand a un altro, si tratta di creare una netta divisione tra i brand.
L’approccio del design thinking alla sfida della rilevanza è quello della ridefinizione dei valori.
Il design thinking affronta la rilevanza promuovendo armonia tra le aspirazioni, le credenze, i bisogni e i desideri che formano il modo in cui le persone vedono e definiscono i valori. Come? Ascoltando, osservando e interagendo con i consumatori, cercando di stimolare le giuste conversazioni che aiutano il business a ridefinire i propri valori restando rilevanti nonostante il cambiamento.
Come capire il modo in cui i consumatori percepiscono i valori del tuo business?
- Identifica i motivi (sociali, culturali e storici) che hanno portato valore al tuo business.
- Determina qual è il posizionamento del tuo brand assegnato dai clienti rispetto ai tuoi competitor, sulla base di quei motivi.
- Definisci ognuno di questi motivi nel contesto dei tuoi clienti.
- Identifica il cambiamento di questi fattori.
- Trova opportunità per ridefinire in anticipo i valori in questione.
- Invita i tuoi clienti a un dialogo aperto in cui parlare di questi valori e di come li percepiscono.
- Analizza i risultati della tua indagine e scopri come superare i tuoi competitor grazie alla ridefinizione dei valori.
Pensa a brand come Amazon, Ikea, Netflix, e come sfruttano i valori dei loro clienti per conquistare il mercato.
Gestire la competizione con l’aiuto del design thinking
Non importa in quale mercato operi il tuo business, sono sicura che la concorrenza sia presente - e spietata.
Una delle sfide principali di ogni azienda è proprio quella di riuscire a sbaragliare la concorrenza. Aziende di tutti i tipi lavorano costantemente per differenziarsi dai loro competitor, cercando di modificare e di migliorare la loro offerta. Ma la competizione non è un dato esclusivamente oggettivo.
L’approccio del design thinking in questo caso si concretizza in quello che viene definito experience design.
In pratica, si tratta di un approccio multidisciplinare che mira all’intera esperienza dell’utente, non solo al prodotto in sé. L’obiettivo è quindi quello di “incantare” il tuo cliente con l’intera esperienza, per arrivare a una fidelizzazione tale che questo continui a fare i suoi acquisti sul tuo negozio.
Come implementare queste tecniche di design thinking?
- Individua lo scopo dell’esperienza.
- Comprendi l’intensità dell’esperienza.
- Identifica i trigger emotivi.
- Intensifica l’interazione del cliente.
La standardizzazione spersonalizza, come agire da design thinker
La standardizzazione è un modo che le aziende utilizzano per assicurarsi di essere efficienti da un punto di vista operativo ed economico. Purtroppo, però, standardizzare i processi aziendali porta spesso a una perdita di personalizzazione.
La domanda cruciale è quindi: come assicurarsi che il tuo business resti efficiente e agile, senza perdere quelle qualità umane indispensabili per la tua strategia di branding?
L’approccio che utilizza il design thinking per questo inconveniente è quello dell’umanizzazione.
Il processo della standardizzazione non è necessariamente implementato di proposito. Può accadere in modo naturale, nel momento in cui un brand cerca di migliorare aspetti considerati più importanti, come la produttività e l’efficienza.
Purtroppo, i clienti non ragionano in questo modo. Pensa a brand conosciuti. Il consumatore che acquista una lattina di Coca Cola non è interessato ai processi che hanno portato alla realizzazione di quella lattina nel modo più efficiente possibile, è concentrato solo sulle sensazioni che prova nel momento in cui assapora il primo sorso.
Come implementare l’umanizzazione nel tuo business?
- Con la cultura, comunicando i tuoi valori aziendali.
- Con il linguaggio, utilizzando il tone of voice più adatto ai tuoi clienti.
- Con lo storytelling, parlando delle persone e storie che si celano dietro al tuo brand.
Cultura creativa aziendale verticale grazie al design thinking
Cosa vuol dire avere una cultura creativa? Tutte le aziende, piccole o grandi che siano, cercano di innovare e di “essere creative”.
Ma avere una cultura creativa non vuol dire installare una piscina di palline nel tuo ufficio, né organizzare tornei infiniti di ping-pong tra i dipendenti. E con questo non voglio certo dire che tu non possa farlo comunque.
Avere una cultura creativa vuol dire cercare di spingere e di stimolare la creatività di tutti i dipendenti, in tutte le aree possibili e immaginabili.
L’approccio del design thinking a questo obiettivo è quello della prototipazione.
Per le persone è più semplice capire quello che vogliono utilizzando dei prototipi piuttosto che articolando i loro bisogni in file Excel.
Quali sono i vantaggi della prototipazione nel design thinking?
- Aumenta la partecipazione del team.
- Permette di vedere tutte le possibilità per ogni ostacolo.
- Migliora la qualità e la profondità dei dati.
- Promuove la collaborazione.
- Migliora la visibilità e la prevedibilità.
La strategia per una nuova organizzazione aziendale
Non è detto che un business debba effettuare dei cambiamenti radicali alla sua organizzazione aziendale. Quando però è visibile che sia necessario...beh, diciamo solo che è davvero necessario.
In questi casi, bisogna prendere delle decisioni strategiche per prevedere il futuro dell’azienda, e per crearne uno in cui l’azienda possa avere un ruolo principale.
L’approccio del design thinking in questo caso è quello del design del modello aziendale.
Ma come disegnare un modello aziendale seguendo l’approccio del design thinking?
Puoi iniziare rispondendo a queste domande:
- Quali sono i comportamenti emergenti che possono influenzare il sistema delle attività che generano valore?
- Quali sono i bisogni non soddisfatti dei miei clienti?
- Che relazione c’è tra i bisogni non soddisfatti e i comportamenti emergenti?
- Quali sono le priorità dei miei clienti?
- Le priorità dei miei clienti rispecchiano quello che penso?
- Da cosa è causata la differenza?
- Come viene creato e distribuito, nello stato attuale, il valore?
- Il mio modello di business si basa su un unico flusso di cassa o su diversi flussi?
- Quali sono i potenziali cambiamenti nel sistema di valori dei clienti?
- Che vantaggi avrebbe il mio business da questi cambiamenti, nel breve e nel lungo periodo?
Le 10 regole del design thinking per rivoluzionare la gestione del tuo business
Il design thinking aiuta i business a strutturare le interazioni all’interno dell’azienda per aumentare l’inclusività, stimolare la creatività, promuovere l’empatia, e fare in modo che tutte le parti abbiano ben chiari gli obiettivi e i risultati da raggiungere.
Come avrai visto non abbiamo parlato di una scienza esatta. Allora come fare thinking design? Come adattare e integrare questo processo nelle pratiche aziendali di un business?
Non preoccuparti, eccoti come seguire davvero il metodo del design thinking in 10 mosse base.
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Orientati all’azione
Il design thinking è orientato al problem solving, e la parte principale di questo metodo consiste nel fare.
Quindi rimboccati le maniche e preparati a sperimentare. -
Sii a tuo agio con il cambiamento
Il design thinking è provocatorio perché promuove nuovi modi di osservare i problemi. Ecco perché devi uscire dagli schemi convenzionali e assicurarti di essere a tuo agio con i cambiamenti.
Mira a un approccio libero dagli stereotipi e da limiti obsoleti. -
Concentrati sull’utente
Il design thinking si concentra sull’utente, sui suoi bisogni espliciti e sconosciuti.
Ecco perchè devi implementare diverse tecniche di ricerca per conoscere i tuoi clienti e imparare i loro bisogni, le loro attività e i loro obiettivi. -
Prevedi il futuro
Senza uno sguardo al futuro, qualunque processo strategico sarà sempre un buco nell’acqua. Prevedere il futuro ti permetterà di scoprire nuove strade, nuovi punti di vista, e ti permetterà di non essere mai impreparato. -
Mira a un processo costruttivo
Il design thinking è un processo continuo. Richiede definizione, ridefinizione, visualizzazione. È una continua esperienza, e ogni sforzo non è mai fine a sé stesso. -
Sii empatico
L’utente è al centro di tutto. Ecco perché il design thinking ti spinge a utilizzare tutti gli strumenti a tua disposizione per comunicare con le persone, comprendere i loro comportamenti, valori, motivazioni, e soprattutto i loro bisogni. -
Riduci i rischi
Vero, dagli errori - grandi o piccoli che siano - c’è sempre da imparare.
Ciononostante, il design thinking ti aiuta a ridurre notevolmente i rischi, aiutandoti a considerare ogni fattore all’interno dell’ecosistema del tuo business. -
Crea del significato
Creare del significato è la parte più difficile di tutto il processo di design.
Sfrutta tutti gli strumenti in tuo possesso, mappe, modelli, schizzi e storie per riuscire a catturare e ad esprimere nel migliore dei modi le informazioni che ti serviranno per creare significato.
Ricorda che arrivare a creare del vero significato richiede del tempo, quindi non demoralizzarti se non dovessi riuscire al primo tentativo. -
Porta la creatività aziendale al livello successivo
Il design thinking ispira riflessioni, promuove le domande, celebra la creatività.
Un business che segue il modello del design thinking è un business creativo, che offre un rapporto emotivo tangibile tra le persone che formano l’azienda. -
Implementa una nuova strategia competitiva
Il design thinking può essere applicato di pari passo alla teoria della strategia competitiva di Michael Porter.
Grazie al design thinking, le aziende possono creare nuovi prodotti, esperienze e modelli di business. Sfrutta il design thinking per trasformare la tua azienda in un prodotto davvero desiderabile dagli utenti.
Design thinking e start up: il processo nelle aziende emergenti
Il design thinking è un processo innovativo che può adattarsi a qualsiasi ambito aziendale indipendentemente dal livello dell’azienda: che sia una start up o un'azienda già affermata, il design thinking è fondamentale per gestire l’innovazione.
Come abbiamo visto finora la sua applicazione all’interno dei processi aziendali consente di trovare soluzioni creative a problemi di gestione.
Sono molte le grandi aziende che hanno adottato questo processo nel loro modello gestionale come Coca Cola, Vodafone, Allianz o Apple.
Nel caso di una start up il design thinking potrà essere applicato fin dalla creazione dell’azienda stessa. Partendo dall’apertura dell’attività per finire con lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi, passando per la gestione delle risorse.
Tuttavia, secondo l’Osservatorio Design Thinking for Business del politecnico di Milano, parlando di design thinking c’è ancora molta strada da fare. Sono soltanto tre, infatti, le start up italiane che operano con questa metodologia, su un totale di 41 aziende diffuse in tutta Europa (86 negli Stati Uniti).
Si può dire quindi che anche in ambiti innovativi come quelli generati dalle start up il processo di design thinking è ancora piuttosto indietro.
Design thinking: conclusione
Arrivati a questo punto ti dovrebbe essere più chiaro cosa è il design thinking e quali sono tutti i vantaggi che otterrai se deciderai di implementare il metodo del design thinking nella tua struttura aziendale.
Non è certo una formula magica - d’altronde non c’è magia che tenga, quando si parla di business - ma è un approccio strategico che ti potrà essere di immenso aiuto nella risoluzione di problemi e nel migliorare diversi aspetti della tua azienda.
Se hai implementato una o più di questi approcci e ti va di raccontarlo, non essere timido e usa la sezione dei commenti qui sotto! Potresti aiutare altri imprenditori grazie alla tua esperienza.