Quante volte ti sei detto “ma sì, tanto non funzionerà mai” e allora hai abbandonato il tuo progetto ancora prima di iniziarlo? La paura del fallimento a volte è più forte della voglia di sperimentare e ti lasci trasportare dall’incertezza, dal timore di fare un salto nel vuoto.
Eppure c’è chi alla chiamata dell’imprenditoria ha risposto Sì nonostante i mille dubbi e le cadute lungo la strada e che, oggi, sta iniziando a cogliere i frutti di quel coraggio. È il caso di Matteo Sargenti che da giovane ragazzo modenese si è trasformato in appassionato imprenditore di successo: continua a leggere per scoprire il suo percorso imprenditoriale.
Un inizio high-tech
La storia di Matteo inizia a Serramazzoni che, nel caso te lo stessi chiedendo, è un piccolo paesino di 8mila anime sull’Appennino in provincia di Modena. Un luogo ben lontano dalle realtà metropolitane frenetiche e in costante trasformazione come Milano.
Lì trascorre la sua infanzia fino al suo trasferimento a Castelfranco Emilia. Non più un paese questa volta, ma una cittadina di 32mila abitanti. Un cambio di luogo è anche un cambio di sguardo ed è qui che inizia il suo percorso.
L’ingresso di Matteo nel mondo dei grandi avviene nel mondo high-tech. Con tanta voglia di fare e qualche base di economia data dai suoi studi in ragioneria, inizia un lavoretto quasi per caso con un suo compagno di scuola che produceva cover per smartphone. Un passaggio fondamentale per la sua futura vita da imprenditore (ma questo allora non lo sapeva).
100 misure, un solo taglio: la scelta del business
Proprio durante questa primissima esperienza lavorativa, Matteo scopre le potenzialità di Internet: gran parte degli ordini per le cover arrivava infatti online. Era il 2016.
Come sfruttare questo strumento per arrotondare lo stipendio e, magari avviare un proprio business? La prima idea messa sul piatto da Matteo è creare un blog.
“Quando ti trovi davanti a una pagina bianca, avere un blocco è naturale. Mi sono chiesto di cosa avrei potuto parlare. Volevo trovare qualcosa che non solo piacesse a me ma che interessasse anche al pubblico. Così ho scelto di parlare di Instagram, il social che mi affascinava di più. Nel 2016 non era così popolare come lo è oggi, mi è sembrata una buona idea da cavalcare”.
Ma la SEO richiede molto tempo soprattutto in fase di avvio di un nuovo progetto editoriale e, anche dopo mesi e mesi dall’apertura del nuovo blog, le entrate erano pressoché nulle.
Ed è qui che sale la voglia di chiudere tutto, accantonare tutte le tue idee in un angolo. Perché tanto hai provato la prima volta ed è andata male, cosa vuoi che succeda la seconda?
Ed è qui che non si deve mollare ma, anzi, puntare più in alto.
La scoperta del dropshipping
Inizia quindi una nuova fase di brainstorming: si ritorna alla domanda quale progetto avviare?
La risposta arriva dall’algoritmo di YouTube il quale, combinando ricerche e interessi di Matteo, gli propone un video di un content creator americano che parla di dropshipping. Un modello di business già ben noto al mercato statunitense ma pressoché sconosciuto in Italia.
Ecco l’idea.
Scopre così che non solo è possibile aprire un ecommerce senza avere un magazzino o una produzione propria, ma che per creare uno store servono davvero pochi click.
Trovata l’idea di business, ecco un’altra sfida da superare: scoprire cosa vendere online.
Alla ricerca della nicchia perfetta
Quando ci si affaccia a un mondo nuovo c’è tutto da scoprire. Immagina di essere come un bambino piccolo: devi imparare a camminare, a contare, a leggere, distinguere colori e forme… e l’apprendimento è un gioco, è un continuo sbagliare e riprovare.
E la stessa sensazione l’ha avuta Matteo quando ha fatto capolino per la prima volta nel dropshipping. Cosa fare? Iniziare a mettere le mani in pasta!
Matteo lancia i suoi primi negozi – sì, hai visto bene: più di un negozio – con l’obiettivo di fare esperienza, di capire come funziona. Certo, se fosse arrivato qualche guadagno significativo, meglio, ma non era questo il suo obiettivo principale. E di esperienza ne fa davvero tanta fino a quando arriva il momento di fare sul serio.
Scegliere cosa vendere
“Il mio consiglio è quello di evitare le nicchie già molto sature come accessori per animali o fitness”.
Per scegliere cosa vendere sul tuo negozio in dropshipping in Italia e all'estero, prova a rispondere a domande quali:
- È possibile trovare questo prodotto online o nei negozi fisici facilmente?
- Quanta concorrenza c’è per questa nicchia?
- Qual è la domanda del pubblico per questo prodotto?
- Si tratta di un articolo con un percorso d’acquisto lungo per cui i potenziali clienti fanno molte ricerche online?
L’idea è trovare una nicchia di prodotti difficilmente reperibili, con concorrenza bassa (o moderata) e una domanda alta. A completare il cerchio, andiamo a puntare sull’impulsive buying, cioè articoli che si possono comprare senza grosse ricerche.
Matteo, visto il crescente interesse per l’acquisto online di abbigliamento femminile soprattutto negli Stati Uniti, decide che è quella la nicchia su cui puntare e avvia il suo ecommerce.
Installa un'app per fare dropshipping con Shopify, seleziona i fornitori su Aliexpress ed è pronto per fare la prima vendita: ora mancano solo i clienti. Siamo ad inizio 2020.
Da 0 a 100k: i dati del successo
Facciamo un viaggio nel tempo e spostiamoci a settembre 2020: sei mesi dopo. Ritrovo un Matteo raggiante: dopo anni di tentativi più o meno riusciti, finalmente un business degno di questo nome. Cos’è successo in questo tempo? Lo chiedo a lui.
“Marzo, aprile sono stati mesi di test e setup del negozio. Da maggio è iniziata la vera e propria scalata”.
Il dropshipping è una maratona, non uno sprint.
Prenditi il giusto tempo, analizza i dati e ottimizza tutti i processi per raggiungere risultati che mai avresti immaginato.
Per dare maggiore spinta alle vendite, Matteo ha scelto di puntare su una strategia di Facebook ADS questo perché, negli anni, ha imparato a conoscere la piattaforma e le sue dinamiche. Tutto qui? Per ora sì, ma in futuro – mi confida – spera di espandersi anche su altri canali. Sta solo cercando i collaboratori giusti con cui avviare questo nuovo progetto.
Siamo finalmente arrivati al clou: dopo sei mesi dall’apertura del suo ecommerce, Matteo ha raggiunto e sfondato la tanto sognata soglia dei 100K.
Un momento indescrivibile che non credo dimenticherò mai. Finalmente tutto quello per cui avevo lavorato stava prendendo vita sotto i miei occhi.
E come dargli torto, del resto?
Naturalmente, queste sono le cifre complessive. Ma se dovessimo valutare il guadagno effettivo? Eliminando i costi di marketing, della piattaforma e del fornitore, Matteo riesce comunque ad avere un profitto del 15%.
Se fossimo in una fiaba, questo sarebbe il nostro lieto fine. Ma questa storia sta continuando ancora oggi e, quello che sembrava solo un lavoro per arrotondare, oggi è diventato il business principale per Matteo.
Ci sono stati problemi? Sicuramente! Vediamo allora nella prossima sezione alcuni consigli che il nostro dropshipper ci ha dato.
Da dropshipper a dropshipper: alcuni consigli
1. Se vuoi avviare un business, assicurati di avere budget
Non puoi pensare di coltivare un campo di fiori se non hai i semi. Lo stesso vale per un business come il dropshipping: se vuoi avviare il tuo negozio, assicurati di avere un budget di 1000-2000 € per l’advertising.
Al di sotto di queste cifre, rischi di non riuscire a farti notare tra la concorrenza che già è presente e stabile nella tua nicchia di mercato.
Non è necessario essere dei super esperti di Facebook ADS per ottenere i primi risultati: certo, più è alta l’esperienza e meno questi si faranno attendere.
2. Spedizioni lunghe? Parlane col fornitore
Uno dei problemi principali dei fornitori AliExpress riguarda i tempi di spedizione. Non puoi avere tempistiche oltre i 15 giorni nell’era del same day delivery! E Matteo lo sa bene dal momento che lui per primo ha dovuto trattare con i propri fornitori per abbattere i giorni di attesa da 15 a 8.
La prima cosa da fare è scremare i fornitori dropshipping su AliExpress: controlla le modalità di spedizione (l’ePacket è spesso e volentieri la scelta più rapida) e verifica le recensioni. Se puoi, fai un ordine di prova per verificare tu stesso non solo i tempi di spedizione ma anche la qualità del servizio e della merce.
3. Creatività = vendite
Non sottovalutare mai la creatività soprattutto quando si parla di advertising su Facebook. Ci sono tantissime aziende, ormai, che fanno pubblicità: devi cercare di spiccare, di farti notare.
Non accontentarti delle immagini che trovi sulla scheda prodotto del tuo fornitore: spesso sono still life molto semplici e con poca personalità. Ordina il prodotto, scatta tu stesso delle foto, oppure fatti aiutare da un professionista. La differenza si sentirà (e si rifletterà nel successo delle tue campagne di advertising).
4. Investi il tuo tempo nel customer service
Quando il tuo negozio inizierà ad avere sempre più vendite, aumenteranno anche le richieste, i messaggi, i commenti sui post che stai sponsorizzando. Ebbene, il contatto con il cliente è fondamentale: i consumatori sono benzina per il motore del tuo business.
Anche se richiede tempo, rispondi rapidamente alle loro domande, rassicurali se hanno dubbi in merito alla spedizione.
Non riesci a stare dietro a tutte le richieste? Cerca una persona che si occupi di Customer Care. Cerca su Upwork “Customer Care Dropshipping” ne troverai tantissime.
Pensa a lungo termine, non vedere il dropshipping come un Business mordi e fuggi.
Il futuro di Matteo Sargenti: i progetti di domani
Lo store è in continua crescita, tra i piani di Matteo c’è sicuramente quello di diventare un imprenditore a tempo pieno e un nomade digitale.
Non appena la situazione Covid lo permetterà, l’idea è infatti quella di mettere il pc in uno zaino e partire alla volta dell’Europa: un tour di circa un anno nelle grandi capitali per ampliare i propri orizzonti e trovare – perché no? – una base dove trasferirsi per qualche anno.
“La parte marketing, molto dispendiosa in termini di tempo, è stata affidata ad un’agenzia specializzata: in questo modo posso concentrarmi totalmente sullo sviluppo non solo del business in generale ma anche del brand”.
Nel frattempo il team si sta allargando! Matteo da solopreneur sta passando a leader di un piccolo team e le prime aggiunte sono due professioniste: la prima segue le richieste dei clienti; mentre la seconda è responsabile della logistica.
Questo è solo il primo passo di quello che si prospetta essere un progetto a lungo termine.
“Arrivati a questo punto è bello guardarsi indietro, vedere tutta la fatica, tutte le cadute e capire che è solo grazie a loro se oggi sto raggiungendo questi risultati!”.