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Marketing emozionale, cos'è e come funziona (con 4 esempi)

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Il marketing emozionale, come suggerisce il nome, è una strategia di marketing che sfrutta le emozioni delle persone per spingerle a effettuare un’azione, dall’acquisto di un prodotto all’iscrizione a una newsletter. 

Ma come funziona esattamente, e come puoi utilizzarlo per il tuo business? 

Questo, e molto altro ancora, è proprio quello di cui parleremo in questo articolo. E per aiutarti a capire in modo ancora più pratico cosa vuol dire fare marketing emozionale, abbiamo anche aggiunto degli esempi che ti aiuteranno a immedesimarti nell’emotional branding. 

Che aspetti allora? Continua subito a leggere!

Cos’è il marketing emozionale 

Il termine marketing emozionale si riferisce agli sforzi pubblicitari che fanno leva sulle emozioni per fare in modo che le persone notino, ricordino, condividano e comprano un determinato prodotto o servizio. 

In genere il marketing emozionale si concentra su una singola emozione alla volta, e anche solo un’emozione può giocare un ruolo importantissimo nel processo decisionale degli acquirenti. 

Esistono infatti diverse teorie psicologiche secondo le quali il nostro sistema emotivo sarebbe più rapido di quello razionale nell’elaborare le informazioni e, di conseguenza, nel prendere le decisioni. 

Le principali emozioni in grado di scatenare una reazione sono:

  1. Paura
  2. Senso di colpa
  3. Fiducia
  4. Valore
  5. Senso di appartenenza
  6. Competizione
  7. Gratificazione
  8. FOMO
  9. Mancanza di tempo

Cos’è il marchio emotivo (o emotional branding) 

Fare emotional branding vuol dire letteralmente “creare” un brand emotivo, ovvero un brand che faccia direttamente leva sullo stato emotivo dei consumatori. 

In pratica, possiamo parlare di emotional branding quando la risposta emotiva che il brand è in grado di scatenare nei consumatori fa in modo che questi desiderino acquistare il prodotto o servizio di quel brand quasi senza averne una piena spiegazione razionale. 

I brand emotivi hanno un impatto soprattutto per quanto riguarda l’attaccamento di lunga durata e le aspettative dei clienti.

È ad esempio il caso dell’affetto un po’ nostalgico per il brand di fotografia Kodak, o per l’attaccamento e il senso di “bisogno” verso McDonald’s, o per il senso di affidabilità status rappresentato dai prodotti Apple. 

Consumatore emotivo vs consumatore razionale  

L’emotività è parte integrante dell’essere umano, motivo per cui il marketing emozionale si dimostra una strategia altamente efficace. 

Ciononostante, è possibile fare una distinzione tra consumatore emotivo e consumatore razionale.

  • Il consumatore emotivo, quando si tratta di compiere una scelta di consumo, è guidato dalle emozioni e, nella quasi totalità dei casi, non se ne rende conto.
  • Il consumatore razionale, quando prende una decisione d’acquisto, fa un esercizio di riflessione, analizzando quanto più oggettivamente possibile la situazione.

È chiaro quindi che, se vuoi integrare il marketing emozionale nella strategia promozionale e comunicativa del tuo brand, i consumatori a cui rivolgerai i tuoi sforzi saranno i consumatori emotivi. 

Consumatore emotivo vs consumatore razionale  

Come dare forza emozionale al prodotto attraverso il racconto 

Ci sono diversi modi per dare forza emozionale al tuo prodotto o servizio, e ogni singolo punto di contatto tra il tuo brand e i tuoi clienti è una buona occasione per fare marketing emozionale.

C’è però una strategia particolare, usata da tantissimi brand, per dare forza emozionale al proprio prodotto o servizio sfruttando il racconto: lo storytelling

Lo storytelling è infatti un tipo di comunicazione emozionale, che cerca di rappresentare e stimolare le esigenze dei consumatori andando al di là di quelle che sono le funzioni pratiche del prodotto.  

D’altronde, raccontare storie è sempre stata un’attività integrante della vita dell’essere umano. 

Attraverso le storie siamo in grado di dare senso al mondo che ci circonda e al tempo stesso ci permettono di sognare e di creare delle realtà fantastiche. 

Alcune delle caratteristiche delle storie è che sono contagiose, interessanti, ispirazionali, memorabili…e non vorresti tutto questo anche per il tuo brand? 

Lo storytelling mira a far immedesimare il consumatore nel protagonista o nell’eroe della storia del tuo brand, e cerca di suscitare delle emozioni così forti da indurlo ad agire. 

Per sconfiggere il nemico, l’eroe ha bisogno di un prezioso aiutante, l’unico che può aiutarlo a raggiungere il suo obiettivo, ed ecco che entra in gioco il tuo prodotto o servizio. 

Se riuscirai a creare la giusta storia e a sfruttare le giuste emozioni, nessun consumatore (emotivo) sarà in grado di resistere al tuo marketing emozionale. 

storytelling definizione per il marketing emozionale

Perché il marketing emozionale funziona

Le persone hanno delle emozioni. Tutte, anche quelle che fanno finta che non sia così. Di conseguenza, riuscire a toccare quelle emozioni equivale a scatenare una reazione. Questo è il motivo principale per cui il marketing emozionale è una strategia efficace, ma non è il solo. 

Il marketing emozionale è essenziale per fare ottime prime impressioni. Proprio come la prima volta che conosci qualcuno, la prima volta che entri in contatto con un brand determinerà la tua impressione di quel brand, e di conseguenza dei prodotti e servizi che vende. 

In questo senso, se il marketing emozionale riuscirà a scatenare in te una reazione positiva, creerai immediatamente (e quasi senza accorgertene) una relazione positiva con quel business e potrebbe quindi essere decisamente più facile per te decidere di acquistare ciò che il brand ha da offrire. 

Come mettere in pratica il marketing emozionale 

Una volta assodato che il marketing emozionale è una strategia efficace, la domanda è solo una: come metterlo in pratica?

Ci sono alcuni semplici consigli che puoi seguire per assicurarti che la comunicazione del tuo brand riesca a toccare le emozioni dei consumatori.

  1. Conosci il tuo pubblico: come in qualunque strategia di marketing, avere ben chiaro in mente chi sono le persone a cui ti stai rivolgendo è essenziale perché il tuo messaggio abbia l’effetto desiderato. 
  2. Racconta una storia: lo storytelling è fondamentale per assicurarti che i tuoi clienti sappiano quanto il tuo business può essere importante per loro, ma assicurati che le emozioni che vuoi suscitare siano ben stimolate dal tuo racconto. 
  3. Scegli i giusti colori: la psicologia dei colori ci dimostra che i colori giocano un ruolo essenziale nel suscitare determinate emozioni e sensazioni, quindi assicurati che i colori del tuo sito siano abbinati alle emozioni su cui vuoi fare leva. 
  4. Crea un senso di community: non c’è niente di più potente del far capire alle persone che acquistando il tuo prodotto o servizio non stanno solo ottenendo dei vantaggi, ma stanno entrando a far parte di una community di persone che condivide gli stessi valori e che prova le stesse emozioni. 

Dai un’occhiata ai brand che utilizzano il marketing emozionale in modo efficace e strategico, e scoprirai che tutti seguono almeno un paio di questi consigli. 

Marketing emozionale: 4 esempi 

Ecco alcuni esempi di marketing emozionale che hanno davvero lasciato il segno. 

Velasca e una storia tutta italiana 

Nella pagina Chi Siamo, Velasca racconta la storia del brand sfruttando lo storytelling e il marketing emozionali. Si concentra quindi sulle persone e sull’ideologia che ha portato allo sviluppo del brand, non sulla qualità o sulle caratteristiche dei prodotti. 

velasca

Lush e le descrizioni prodotto…immersive

Ogni descrizione prodotto di Lush aiuta i consumatori a immergersi mentalmente nelle sensazioni che proveranno non appena avranno utilizzato i prodotti del brand. E con delle descrizioni così allettanti, non sappiamo quante persone sono in grado di rinunciare a questo tipo di emozioni!

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La campagna Real Beauty di Dove 

Dove sa bene quanto le donne siano stanche di sentirsi oggetto di critiche e di avere il proprio corpo costantemente sotto attacco, per un motivo o per l’altro. Ed sfruttando questo senso di rabbia e frustrazione che nasce la campagna Real Beauty, con la quale il prodotto non è più l’elemento che conferisce bellezza alla persona, ma un semplice valorizzatore della bellezza autentica, che si presenta in tantissime forme. 

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Barbie e i veri sogni delle bambine 

Se le donne sono stanche di essere oggetto di critiche, le bambine sono stanche di essere viste solo come principesse, mamme e maestre. In quest’ottica, Barbie ha sfruttato il marketing emozionale per dire alle bambine di tutto il mondo che possono essere e diventare tutto ciò che vogliono, se lo desiderano davvero. E per rafforzare ancora di più il messaggio, il brand ha creato collaborazioni con donne che hanno davvero annientato gli stereotipi, come Samantha Cristoforetti. 

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Marketing emozionale: conclusione 

L’obiettivo del marketing emozionale è stimolare nel consumatore il desiderio di acquistare un determinato prodotto o servizio, ma anche di creare delle associazioni positive verso il brand. 

Ovviamente, la promessa iniziale dovrà essere mantenuta dalla qualità del prodotto e della customer experience in generale. 

Non vorrai certo promettere un sogno e far vivere un incubo ai tuoi poveri clienti. 

Ma se riuscirai a utilizzare in modo efficace il marketing emozionale, e il tuo brand sarà all’altezza, vedrai che le entrate del tuo business inizieranno ad aumentare così tanto che sarai tu a pensare di vivere in un meraviglioso sogno! 

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